Cinque tendenze che cambieranno l’industria della moda

L’industria della moda è conosciuta per essere un’industria tradizionale, che si sta adattando alle nuove tendenze tecnologiche ad un ritmo sicuramente più lento rispetto ad altre industrie. Tuttavia, come la storia insegna, anche l’industria della moda accoglie l’innovazione, basti pensare all’invenzione della macchina da cucire e all’ascesa dell’e-commerce, che sta prendendo piede soprattutto negli ultimi mesi, in seguito al vertiginoso aumento degli acquisti online.

Nuovi e-commerce, sempre più sofisticati, comunque, non saranno gli unici protagonisti delle imminenti e future innovazioni nel mondo fashion. La tecnologia sta favorendo l’evoluzione del settore, dai camerini con la realtà aumentata e virtuale ai tessuti intelligenti che cambiano la temperatura e oltre. Le cinque tendenze principali si possono riassumere in:

L’intelligenza artificiale sarà la stilista – I marchi di moda di tutte le dimensioni e specialità utilizzano la tecnologia per comprendere sempre meglio i clienti. I dati raccolti, non solamente serviranno a personalizzare le offerte al cliente, ma anche ad anticipare le tendenze. L’intelligenza artificiale ridisegnerà l’approccio dei marchi alla progettazione e allo sviluppo del prodotto, concentrandosi sulla previsione di ciò che i clienti vorranno indossare. Google, con il Progetto Muze, ha già testato il fashion design guidato dall’intelligenza artificiale. L’esperimento è stato implementato in collaborazione con la piattaforma di moda tedesca Zalando nel 2016 e permetteva di comprendere i colori, le trame, le preferenze di stile e altri “parametri estetici”, derivati dal Fashion Trends Report di Google e dai dati di design e tendenze forniti da Zalando. Da lì, l’algoritmo ha creato progetti basati sugli interessi dei consumatori e in linea con le preferenze di stile riconosciute dal modello.

La maggiore attenzione alla sostenibilità – La sostenibilità è una tendenza cruciale che sta prendendo sempre più piede, in particolar modo tra le generazioni più giovani dei millennials.  L’industria della moda sta abbracciando il passaggio alla sostenibilità passando a materiali sostenibili. Tra questi, non ci sono solo le materie prime naturali, come il cotone organico, la canapa o il lino, ma anche tessuti futuristici ed innovativi.  Un esempio è dato dall’azienda italiana Orange Fiber, che ottiene un tessuto sostenibile dalle arance, in particolare dagli scarti umidi che restano al termine della produzione industriale del succo di agrumi. Altro esempio è Piñatex, l’innovativa pelle vegana che si ottiene dalla fibra delle foglie dell’ananas, riducendo gli sprechi e aiutando le comunità agricole che la coltivano. Un altro tessuto che sta spopolando è TENCEL, una cellulosa leggera derivante dalla polpa del lego.

La stampa 3D per ottenere prodotti personalizzati – La stampa 3D è una tendenza ancora poco esplorata, che, tuttavia, può aiutare i marchi a creare prodotti su richiesta e personalizzati ma anche a ridurre i tempi di produzione e gli scarti. Ad esempio, Adidas ha collaborato con Carbon per creare suole stampate in 3D per le sue sneakers Futurecraft, aggirando la necessità di modelli e prototipi tradizionali. La stampa 3D apre nuove possibilità sia per ciò che i marchi possono creare, sia per la velocità con cui possono crearlo.

  1. Le realtà aumentata e virtuale rimodellano le esperienze in negozio e online

La realtà aumentata e la tecnologia della realtà virtuale vengono sempre più utilizzate per creare esperienze digitali nei negozi ed esperienze “in negozio” online. Diverse startup stanno aiutando i marchi ad entrare in una nuova era dello shopping esperienziale, specialmente in tre aree:

  • Se il consumatore sta acquistando online, la tecnologia gli permette di vedere i prodotti in 3D nel contesto che ha davanti;
  • Se il consumatore sta acquistando in negozio, la realtà aumentata gli consente di visualizzare, e provare virtualmente, i prodotti in magazzino. Grazie agli specchi intelligenti, il cliente può anche provare un solo capo e vedere come appare in diverse opzioni di colore;
  • I marchi migliorano le loro campagne di marketing, creando esperienze virtuali o aumentate che “deliziano i consumatori”, come un negozio pop-up virtuale o un catalogo interattivo.

  1. L’era dell’abbigliamento “connesso”

La tecnologia sta ormai toccando ogni aspetto della filiera della moda, è dunque prevedibile che venga anche integrata nelle caratteristiche dell’abbigliamento stesso. La “wearable technology”, o “tecnologia indossabile” è sul mercato da qualche tempo ormai, e ultimamente anche i marchi della moda, grandi e piccoli, stanno accogliendo questa tendenza, per rendere i dispositivi più eleganti e funzionali. Marchi come Fossil, Montblanc, Asus e Michael Kors utilizzano nei loro orologi il sistema operativo dello smartwatch di Google. Oura, con sede in Finlandia, ha creato un anello intelligente che tiene traccia dell’attività di chi lo indossa, inclusa la qualità del sonno, la frequenza cardiaca, la temperatura corporea e altro ancora.

I marchi di moda e le startup stanno collaborando per creare braccialetti, anelli e collane collegati. Oltre ai gioielli, le ultime innovazioni tecnologiche della moda incorporano l’hardware connesso alle app direttamente nei vestiti. Ad esempio, Levi’s e Google hanno collaborato per creare una linea di giacche di jeans intelligenti in grado di riconoscere i gesti ed eseguire varie azioni, come riprodurre il brano successivo in una playlist o rifiutare una chiamata in arrivo. I clienti personalizzano i propri controlli gestuali in un’app complementare.

La tecnologia sta cambiando il gioco per ogni partecipante al settore della moda: designer, produttori, rivenditori, stilisti e, naturalmente, consumatori. Ogni aspetto del settore viene automatizzato o migliorato dalla tecnologia, consentendo una produzione più rapida, una gestione dell’inventario più efficace e una gamma più ampia di esperienze di vendita al dettaglio online e in negozio. Il risultato di tutto ciò sarà un settore che diventa sempre più snello offrendo contemporaneamente più opzioni che mai.

a cura di Elena Molinaro

Consulente di Strategia e Innovazione

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