FIAT Barchetta… progresso tecnologico e fascino seducente

“Barchetta”, un nome che rievoca i disegni dei bambini – ora nascono artisti – quando alle scuole elementari, con due tratti di matita, una macchia azzurra e un cerchio arancione riuscivano a dare l’idea stilizzata di un panorama marino. Del resto, anche la stessa consonante iniziale minuscola della scritta “barchetta” sullo sportellino portaoggetti interno, non ci riporta forse all’antico errore da penna blu di un piccolo scolaro al cospetto di un severo maestro? E, poi, come non intravedere, nelle accattivanti linee morbide della decappottabile, quello stile retrò che non tramonta mai e che ci ricollega ai sapori, odori, visioni, consistenze e suoni dei nostri periodi più giovanili?

La FIAT Barchetta, però, non è solo questo, ma molto di più, come progresso tecnologico, come fascino seducente, come mito diffuso. Qualità che emergono nell’aprile del 1995, in occasione della sua presentazione ufficiale al Salone di Ginevra. Anche il concepimento del telaio, avvenuto nel 1991, è ammantato da un velo di passione… gastronomica! Se il proponimento estetico doveva necessariamente adattarsi alla piattaforma della FIAT Punto dell’epoca, come richiesto dagli stessi vertici di FIAT, la scelta del progettista da parte di Mario Maioli, direttore del Centro stile FIAT, ricade sul greco Andreas Zapatinas, grazie al suo disegno denominato “Marinara”, preferito alla “Diavola” di Chris Bangle e alla “Bismarck” di Marco Taffetani. Il montaggio del telaio e il suo accoppiamento con il motore sono opera della Carrozzeria Maggiora, la verniciatura della scocca è compito della Bertone. Dal 2002, però, in una prospettiva di contenimento dei costi e ottimizzazione dei profitti, la produzione della spider viene completamente internalizzata negli Stabilimenti Mirafiori.

Ma avviciniamoci di più all’automobile e, con un gesto scenografico, apriamo il cofano anteriore, così da ammirare il motore che l’ha equipaggiata per tutta la durata della produzione, dal 1994 al 2005. Il bialbero 4 cilindri, 1747 cm³ 16V con una potenza di 130 CV a 6300 giri/minuto, che consente di arrivare in 8,9 secondi alla velocità di 200 km/h anche grazie al contenuto peso di 1060 kg, è dotato di variatore di fase, componente che consente di modificare il momento dell’apertura anticipata delle valvole di aspirazione e di scarico, ottimizzandone così la resa. Le uniche variazioni sostanziali al motore vengono apportate per ottemperare alla normativa Euro 3 del 2001 e permettono di soddisfare le nuove, per allora, esigenze ecologiche, pur mantenendo, se non aumentando, le prestazioni tecniche della Barchetta.

E a proposito di modifiche, nel Salone dell’Automobile di Torino del 2000 viene presentato l’unico cambiamento alla carrozzeria della prima serie Barchetta: un terzo “stop” posteriore, collocato in posizione centrale sul cofano, disegnato da Peter Fassbender, brillante progettista tedesco. L’accresciuta visibilità posteriore dell’automobile sembra peraltro avvalorare una clamorosa dichiarazione di Gianni Agnelli, amministratore e principale azionista per tanti anni della FIAT, azienda di famiglia, in cui affermava che quando rientrava dalle feste, di solito la mattina presto, voleva essere visto da coloro che usualmente a quell’ora si recavano al lavoro e che potevano essere insonnoliti dal precoce risveglio. Nel Motorshow di Bologna del 2002, invece, si assiste alla presentazione della seconda serie della produzione dell’automobile che offre, per opera di Tom Tjaarda, fantasioso progettista statunitense, un restyling più incisivo ma pur sempre conservativo della morbida linea originaria.  Molto particolare risulta il colore con il quale viene pubblicizzata nei video diffusi in tutto il mondo: il famoso Bert 570, un arancione che colpisce direttamente al cuore, forte di una miscela di nostalgia, passione ed emozione.

Abbiamo scritto “nostalgia”? Ebbene sì, anche perché non è solo il cromatismo proposto negli spot promozionali che suscita tale stato d’animo nei confronti della illustre decappottabile biposto. Come non notare, infatti, i richiami al passato, per esempio, dei fari anteriori carenati e di quelli posteriori sdoppiati? E, poi, come restare indifferenti alla ricercatezza delle maniglie delle portiere ispirate alla FIAT “Ottovù” del 1951? E le scanalature lungo le fiancate che ricordano quelle della Ferrari 166 MM Barchetta carrozzata Touring del 1948, il primo modello da strada della celebre casa modenese? Osservando, infine, gli interni, dobbiamo riconoscere alla spider torinese la ripetizione della circolarità delle forme esterne, attraverso le morbide consistenze dei sedili avvolgenti in pelle nera, del volante a tre razze contenuto ma estremamente sensibile, di tutti gli indicatori e interruttori che caratterizzano il cruscotto e i comandi.

57.971 è il numero degli esemplari prodotti e commercializzati dalla FIAT in 11 anni, un numero che ha fatto di un gioiellino tecnologico un’icona quasi pop, “quasi” perché il prezzo all’origine variava tra i 35 e i 50 milioni di lire, non poco negli anni novanta per un bene voluttuario. Ma si sa, parafrasando Oscar Wilde, niente è più necessario del superfluo, soprattutto se il superfluo è costituito da una “barchetta”. Anche con la “b” minuscola…

Articolo a cura di Roberto Castellucci

XOXO
signature
AutoAutomotiveCabrioFiatFiat BarchettaMade in ItalyMotori

Sempre alla ricerca dell’ eccellenza nell’ arte, nel design, nel mondo che parla ITALIANO. Amiamo raccontare storie straordinarie di artigiani e creatori dei prodotti del Made in Italy. Giorno dopo giorno, noi di Rinascimento Magazine condividiamo con i nostri lettori il fascino e il gusto unico e straordinario delle eccellenze Italiche. Siamo noi, Rinascimento Magazine: la vetrina Italica sul mondo. Benvenuto e buona lettura.

Copyrights © 2023 Rinascimento Magazine by MB Media Consulting. All Rights Reserved.

Copyrights © 2023 Rinascimento Magazine
by MB Media Consulting. All Rights Reserved.

Previous
Benvenuti nella storia del design: BLT Built Design Awards 2023
FIAT Barchetta… progresso tecnologico e fascino seducente