Gianmaria Potenza nasce il 9 dicembre 1936 e si iscrive all’Istituto d’Arte di Venezia, ma come per Leonardo da Vinci, sarà la natura la sua prima maestra e la più grande fonte di ispirazione. Fin da bambino ha sempre guardato alla natura nel senso animale, vegetale, per poi reinterpretarla nelle sue composizioni.
Riproduce le mele, i fiori, gli animali, la natura tutta per restituirla a quel mondo primordiale in cui il segno, il significato ed il significante non sono ancora maturi e per questo sono ancora astratti come astratte sono le sue opere. Ancora studente, apre uno studio dove tuttora pratica diverse forme d’arte: dalla scultura all’incisione al mosaico. Si offre al pubblico per la prima volta nel 1952 in una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia per poi, nel 1958 partorire la sua prima personale.
Possiamo tranquillamente affermare che Alla Biennale d’Arte di Venezia sia di casa, si perde il conto delle sue partecipazioni ma resterà memorabile negli annali l’esposizione del 1986 quando, con una scultura galleggiante, “Ninfea Armonica” farà sbocciare il seme della sua arte regalandosi al mondo. Con un enorme fiore di 7 metri di diametro irraggerà a 360 gradi gli amanti dell’arte della pittura, della scultura, della scenografia e del suono.
Un battesimo più che un esordio, un tuffo nel mare delle arti figurative dove le forme sono prodotte dall’istinto ma collocate nello spazio da compotenze archittettoniche, razionali e scientifiche. La ricerca di tridimensionalità e di spazialità è presente dagli esordi della sua carriera, degli anni Ottanta è il suo periodo del bronzo e delle espressive ed inconfondibili pitto-sculture.
Altro marchio di fabbrica che lo rende unico e “rivoluzionario” risiede nella tecnica musiva dove Potenza concepisce una disposizione delle tessere non più di piatto, ma di taglio. Il mosaico esce dalla sua bidimensionalità pittorica per evolvere in scultura. L’Istinto e la ragione si lasciano guidare dallo spirito e dalla ricerca che trovano consenso nelle sempre più numerose richieste provenienti dall’Italia e dall’estero. Opere mistiche che percorrono la sacralità dei luoghi, delle tradizioni e delle religioni.
Un’arte spirituale, appunto, che in quasi sei decadi ha trovato un forte apprezzamento da parte delle istituzioni religiose. In particolare, nel 1967 Papa Paolo VI gli commissiona una serie di paramenti sacri e ancora oggi riceve commissioni per la realizzazione degli arredi sacri di numerose chiese. È protagonista a Istanbul, dove forzando il vincolo del tempo Potenza diventa cerniera culturale dei sacri Imperi di Oriente ed Occidente, tra Roma e Costantinopoli, Venezia e Bisanzio. Il mondo lo riconosce e le sue opere viaggiano verso Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Stati Uniti, Lituania e Russia.
Ma non è solo la terra ferma ad essere conquistata infatti tra gli anni Novanta e Duemila solcherà anche mari e oceani per grandi committenti come la Holland American Line, Carnival Cruise Line, Princess Cruises, Costa Crociere e P&O.
L’arte è esigenza e l’esigenza di Gianmaria Potenza è quella di carpire l’essenza della natura per possederla, trasformarla e a sua volta fondersi in essa.
Per saperne di più @ Gianmaria Potenza Art
Articolo a cura del Prof. Luca Caricato
Esperto Vinciano – Storico dell’Arte – Critico d’Arte
Luca Caricato – La dimensione dell’Arte
