La medicina psicosomatica è nata agli inizi del ‘900 attraverso studi sulla psicologia, ed è diventata oggi una vera e propria branca della medicina, che considera l’uomo nella sua unità, sostenendo che il disturbo, inteso come malessere, possa essere collegato al modo di essere di ogni singola persona, legato al suo atteggiamento mentale, alla capacità di vivere le proprie emozioni e alle relazioni con sé stesso e gli altri.
Disturbi di cui non si riesce a trovare una causa organica, come sfoghi della pelle, mal di testa, dolori reumatici, crampi allo stomaco… sono tutti sintomi di cui a volte capita di soffrire senza una reale origine patologica. A volte dimentichiamo il rapporto che abbiamo con il nostro ambiente è questo può determinare la nostra salute. I sentimenti e le emozioni hanno risvolti talora sorprendenti sul nostro stato di salute e non è certo un caso che l’antica medicina greca e la medicina tradizionale cinese considerassero gli organi interni come la sola e unica sede delle nostre emozioni.
Studi approfonditi hanno dimostrato come la maggior parte dei malesseri (esistenziali, psichici e organici), abbiano in comune la stessa origine emozionale e come occorra intervenire in tale direzione per ristabilire un sano equilibrio che prima ancora che fisico dovrà farsi mentale: occorre migliorare l’autostima, gestendo le emozioni e riducendo i fattori di stress, provare a vivere le relazioni con affetto e reciprocità, sentendosi vivi ancor prima che sani.
E’ così infondo che Dio ci creò e ci considera, una sola e unica entità, corpo e psiche, paradigma di fondo della medicina, della psicoterapia, della crescita personale e della spiritualità. E’ un po’ come tornare alle origini,”Mens sana in corpore sano”. Ogni persona una storia, un vissuto, un’esigenza di benessere che chiede cura, amore, autentica dedizione e attenzione nella sua interezza psico-fisico-spirituale”. Sono Naturopata e Consulente in Alimentazione Psicosomatica e per comprendere meglio l’argomento voglio spiegare chi è e di cosa si occupa questa figura professionale.
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Il comportamento alimentare non è altro che l’insieme degli atteggiamenti che distinguono il modo di consumare alimenti relazionato in un chiaro contesto di vita dell’individuo. È molto importante analizzare il comportamento alimentare di una persona come altrettanto fondamentale valutare l’ambiente in cui vive. Ci si può approcciare con due tecniche diverse per valutare le problematiche inerenti all’argomento; il primo è il metodo tradizionale standard quello medico dietetico, che consiste nel valutare i disturbi causati da un errato comportamento alimentare nella sua forma biochimica, sottoponendo la persona ad una dieta schematizzata, inserendo alimenti e farmaci specifici per modificare il metabolismo corrente con l’obbiettivo di correggere i puri disturbi biochimici, senza però considerare l’ambiente e tutti gli elementi esterni che possono contribuire a modificare il comportamento alimentare del cliente.
Il secondo metodo quello adottato dal Consulente in Alimentazione Psicosomatica è affrontato con maggior conoscenza e consapevolezza dell’ambiente in cui vive la persona. Quindi non è più il disturbo alimentare al centro dell’attenzione, ma bensì la vita stessa della persona e l’ambiente che lo circonda. Il Consulente in Alimentazione Psicosomatica, ha un’importante impegno, che è quello di programmare con il cliente una dieta impostata sul benessere psicofisico, fornendo tutti quegli strumenti utili per condurlo ad uno stato di salute ottimale, consigliando anche l’attività fisica e una riflessione sulla consapevolezza dei suoi limiti e dei sui disordini alimentari, strategie per migliorare la convivenza in un contesto, difficoltoso famigliare o lavorativo, una ricerca in cultura e passatempo che possono aumentare l’autostima e il desiderio di affrontare le problematiche della vita.
Articolo a cura di Ilaria Chionetti Pininfarina
