Per chi non lo conoscesse, Francesco Costa è il vicedirettore del giornale online Il Post e ha fondato un suo progetto giornalistico indipendente, “Da Costa a Costa”, il cui obiettivo è quello di raccontare al pubblico italiano la storia, la politica e la società americana. Costa ha sviluppato questo progetto in modo estremamente moderno e completamente digitale, pubblicando una newsletter settimanale in cui si concentra su temi di attualità e un podcast (bisettimanale) di approfondimento.
Costa ha pubblicato il suo primo libro, il saggio “Questa è l’America” (ed. Mondadori), frutto proprio dei viaggi, delle interviste, e di tutte le attività giornalistiche che ha portato avanti negli ultimi 5 anni dedicandosi proprio al suo progetto editoriale. L’obiettivo che l’autore si pone con questo saggio è quello di raccontare gli Stati Uniti di oggi, andando oltre i luoghi comuni e la nostra presunzione di conoscere tutto di questo paese. Il paradosso è che anche se oggi siamo estremamente influenzati dalla cultura e dai consumi americani, non conosciamo davvero l’America, o forse ne conosciamo solo una parte (quella che ci arriva attraverso libri, film, musica, o quella che percepiamo tramite i nostri viaggi.)
Costa fornisce informazioni e linee guida per capire meglio questo paese immenso: ad esempio, uno dei principi cardine di questo testo è proprio il concetto basilare ma spesso dimenticato dell’eterogeneità degli Stati Uniti, che al loro interno presentano tantissime differenze, dal punto di vista economico, sociale e geografico. E questo è un concetto centrale che ci permette successivamente di capire tantissimi avvenimenti che ad un primo impatto ci possono sembrare incomprensibili.
Quello che mi piace di questo libro è la modalità con cui conduce la narrazione: in ogni capitolo racconta una storia tratta dall’attualità, che diventa il punto di partenza per approfondire tematiche strettamente legate al mondo statunitense: la terribile dipendenza degli americani da oppiacei, la nota avversione verso le istituzioni federali, il sistema sanitario, l’assurdo rapporto con le armi, l’incredibile struttura economica del paese, le disuguaglianze razziali, e la sorprendente elezione di Trump e il loro sistema elettorale. Gli ultimi due temi citati sono proprio il motivo per cui ho deciso di parlare di “Questa è l’America”: le tematiche del razzismo sistemico e delle elezioni sono infatti estremamente attuali.
Il tema della discriminazione razziale in America è difficile da capire per noi perché è radicato troppo profondamente nella società, basti pensare che si sono susseguiti secoli di schiavitù, apartheid, segregazione fino all’approvazione della legge sui diritti civili del 1964 (si, leggete bene, si tratta solo una cinquantina di anni fa). Le cose si sono evolute da allora, ma l’omicidio di George Floyd a Minneapolis e le manifestazioni di piazza ci fanno capire che nonostante tutto il razzismo e gli abusi di potere sono ancora una (brutta) realtà.
Per quanto riguarda la politica, il tema è attuale grazie alla campagna elettorale di quest’anno, che è proprio il fil rouge di questa stagione di “Da Costa a Costa”. La gestione superficiale dello stato di emergenza sanitaria da parte del governo di Trump avrà un impatto sull’elezione? La ripresa economica degli ultimi anni, ovvero la chiave della strategia di rielezione dell’attuale Presidente, è stata letteralmente bruciata nei primi mesi di pandemia, riuscirà quindi Biden ad imporsi? I sondaggi oggi dicono di si, ma chi sa cosa succederà nei prossimi mesi.
Costa è uno dei migliori giornalisti della sua generazione, è scrupoloso, preparato ma riesce a spiegare in modo semplice e chiaro una nazione che non lo è per niente. Se conoscete il suo progetto, riconoscerete sin dalle prime pagine il suo stile. Insomma, leggere “Questa è l’America” ci fa capire che non è il paradiso terreste, e che forse sono finiti i tempi del sogno americano. Oggi la più grande democrazia del mondo è un paese in crisi, diviso al suo interno tra una dimensione innovatrice e pionieristica da un lato, e una antiquata e diseguale dall’altro, una sorta di leader stanco, in un mondo sempre più complesso, per il quale non riesce più ad imporre un vero modello.
Un libro imperdibile per tutti gli appassionati di “cose americane”.
a cura di Eleonora Scialo
