Vissi d’arte. Dialogo fra le collezioni Della Ragione e Iannaccone

Un dialogo profondo e serrato che si snoda attraverso un eccezionale percorso espositivo a cui danno vita due importanti collezioni: quella di Alberto Della Ragione (1892-1973) e quella di Giuseppe Iannaccone (1955), accomunati da un’intensa passione per l’arte italiana del Novecento sviluppatasi fra le due guerre.

Questa l’idea sottesa alla mostra “Vissi d’arte. Cento capolavori dalle collezioni Della Ragione e Iannaccone”, ospitata dal Museo della Città di Livorno dal 30 ottobre al 31 gennaio 2021, un progetto ideato da Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze, e a cura di Eva Francioli, Elena Pontiggia, Sergio Risaliti.

In esposizione le opere di grandi Maestri come Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Emilio Vedova, Renato Birolli, Mario Mafai, Scipione e Filippo De Pisis, e ancora Felice Casorati, Aligi Sassu, Ottone Rosai, Carlo Levi e Fausto Pirandello. Tutte opere di altissima qualità pittorica esposte in un percorso dialettico dal forte impatto visivo.

Il titolo dell’esposizione, “Vissi d’arte”, pone l’accento sula grande passione che accomuna i due collezionisti, spinti a dedicare un’intera vita alla ricerca ed al possesso di alcune opere entrate nel mirino del loro prorompente desiderio di bellezza. La collezione di Alberto Della Ragione è stata frutto di una generosa donazione elargita all’indomani della storica alluvione di Firenze, ferita nel suo patrimonio di bellezza dalla furia delle acque dell’Arno, che nel novembre del 1966 sommerse case, chiese e palazzi. La Raccolta Alberto Della Ragione, composta da ben 240 opere affidate alle cure della città con un contratto che fu siglato nel 1970, è conservata ed esposta al Museo del Novecento.

La Collezione Giuseppe Iannaccone è ad oggi la più importante raccolta privata sull’espressionismo lirico italiano fra le due guerre. Le opere da lui sapientemente collezionate rivelano una straordinaria capacità nelle scelte, guidate da una profonda coerenza concettuale e da una rara intelligenza critica, che hanno condotto l’avvocato verso una pittura connotata da un originale calore romantico ed espressionistico, come quella degli artisti di Corrente e della Scuola Romana. Come sottolinea Elena Pontiggia, che segue la collezione da più di vent’anni, mai come nel caso dell’avvocato la collezione è un autoritratto.

Ed è questa la ragione dell’estrema coerenza della raccolta, dove si cercherebbero invano tutti quei maestri, anche assoluti, come de Chirico o Sironi, in cui Giuseppe non si rispecchia, che non sente suoi, e che alla fine non ama, anche se razionalmente e culturalmente ne comprende bene il valore.

“Quando ho iniziato la collezione, nei primi anni Novanta – racconta Giuseppe Iannaccone – la mia passione totalizzante per le opere si legava indissolubilmente a quella per lo studio della storia dell’arte e, com’è ovvio, del collezionismo; conobbi e studiai la Raccolta Della Ragione e la figura dell’ingegnere, la cui sensibilità trovai immediatamente e singolarmente vicina alla mia; avvertivo un’affinità con Della Ragione e con le sue scelte, in qualche modo mi assomigliava, molto più di Jesi e di Jucker, ad esempio, perché era, a mio avviso, un collezionista molto emotivo, legato da vincoli passionali agli artisti che lui seguiva.

Ovviamente, nei primi anni, non pensavo che avrei mai potuto arrivare a raccogliere una collezione degna di un confronto con quella di Della Ragione, semplicemente lo ammiravo, come collezionista e come uomo.  Quando la mia collezione ha assunto, con molta fatica, studio e ricerca delle singole opere, l’attuale fisionomia, Elena Pontiggia, che mi è sempre stata vicina, ha scritto un pezzo per il mio libro, definendomi un novello Della Ragione. Non avendo mai confidato ad Elena questo mio legame emotivo con Della Ragione, mi colpì molto il raffronto che lei aveva fatto”.

Le due collezioni sono parallele e complementari, seppur frutto di acquisti e scelte maturate in epoche storiche differenti da due instancabili collezionisti, che in comune non hanno solo una smisurata fede nell’arte italiana, ma anche un dato biografico, essendo entrambi nativi della Campania e professionalmente affermati nell’Italia settentrionale: in Liguria, a Genova, l’ingegnere Della Ragione, e, in Lombardia, a Milano, l’avvocato Iannaccone.

La mostra livornese che sarà corredata di apparati didattici che consentiranno non solo di comprendere le ragioni dei due collezionisti, ma anche di conoscere vita e opere dei maggiori artisti e dei movimenti affermatisi in Italia tra le due guerre.

A cura di Claudia Chiari

Vissi d’Arte

Catalogo Forma Edizioni

Livorno, Museo della Città

Dal 30 ottobre 2020 al 31 gennaio 2021, dal martedì alla domenica

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