Zoe, Micol e Giovanna, tre nomi indelebili nella storia della moda italiana, conosciuti come Sorelle Fontana. Questa non è solo la storia di un brand di moda. Questa è una pagina della storia dell’emancipazione delle donne, della loro lotta per avere successo in un mondo che ha contrastato la loro evoluzione professionale, cercando di limitare il loro ruolo e contributo alla società a quello di madre o moglie.
Micol Fontana – Ava Gardner
La loro storia è ancora più impressionante considerando il fatto che venivano da una piccola città, dove le opportunità lavorative per le donne erano ancor più limitate. Le sorelle Fontana hanno ereditato la passione per la sartoria dalle donne della loro famiglia, che ognuna nel suo tempo ha cucito e gestito la piccola sartoria a Traversetolo, a Parma. Nonostante fossero devote alla loro famiglia, le sorelle sognavano in grande, al di là dei confini della loro città natale. E un giorno, con il sostegno della loro famiglia (inusuale per quei tempi), decisero di tentare la fortuna in una città con maggiori opportunità. Nel 1937, senza una destinazione precisa in mente, Zoe, la sorella maggiore, si recò alla stazione ferroviaria e prese il primo treno disponibile. Destinazione: Roma.
Zoe non ebbe difficoltà a trovare lavoro in una casa di moda e riuscì a portare con sé le sorelle, riunendosi con loro nella capitale romana che avrebbe portato loro la fama mondiale. Le tre sorelle Fontana lavorarono instancabilmente per diversi anni, affermandosi attraverso il talento e la creatività, ampliando così la loro lista di clienti d’elite. Ma il punto di svolta della loro carriera sarebbe stato l’anno 1949, quando l’attrice Linda Christian sposò l’idolo americano Tyrone Power e scelse l’Atelier Sorelle Fontana per progettare il suo abito da sposa.
Da quel momento in poi, Sorelle Fontana riuscirono in ciò che nessuno aveva fatto prima: imporre lo stile Made in Italy in un mondo della moda dominato da sempre dai designer francesi. Una volta conquistato il palcoscenico della moda italiana, si trasferirono negli Stati Uniti nel 1951, ottenendo un successo immediato. I design Fontana sono sensuali, una celebrazione della femminilità e della grazia. Gli abiti seguono le curve naturali del corpo, avvolgendolo in tessuti lussuosi, destinati a una clientela di nicchia: le star di Hollywood.
Le loro creazioni sono state indossate da acclamate attrici come Anita Ekberg nel leggendario film La Dolce Vita o Audrey Hepburn in Vacanze Romane. Rita Hayworth, Mirna Loy, Anita Ekberg, Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Grace Kelly, Barbara Stanwyck o Vivian Leigh sono solo alcune delle famose star che scelsero Fontana per i loro film o eventi in cui dovevano brillare.
Ava Gardner fu la loro cliente più fedele e modella per i loro abiti, e Fontana fu sempre la scelta principale per il suo guardaroba cinematografico. Forse la loro creazione più audace (considerando i tempi) fu il vestito Pretino del 1956, progettato per Ava Gardner, che presentava la collezione Cardinal Line. Un abbigliamento cardinalizio ispirò l’abito e all’epoca fu guardato con disapprovazione. E incredibilmente (impensabile oggi), le sorelle Fontana chiesero effettivamente e ottennero l’approvazione della chiesa per la progettazione del Pretino.
Sorelle Fontana rimane il nome che meglio esprime il concetto di Made in Italy. I designer che le seguirono continuarono sulla strada che loro avevano creato, incapaci di comprendere oggi quanto sia stato incredibile quel viaggio. Il loro Atelier è ancora lì, in Piazza di Spagna, testimone della storia fatta a Roma, la città eterna. Questa non è stata solo un’altra storia di design. Sorelle Fontana è la leggenda della moda.
Articolo a cura di Claudia Ciclovan
