Antonio Murgia: Il caos nell’ordine

Nel 1956 la Sardegna, ancor più di adesso, si presentava come una regione dedita alla pastorizia e all’agricoltura. Antonio Murgia nasce a Sarroch in provincia di Cagliari, in una realtà così lontana dai prestigiosi salotti artistici ma così vicina al linguaggio ascetico della natura. La famiglia è costretta a emigrare, come tante altre, per lavoro, ed il giovane Murgia cresce, si aggiorna e matura un suo pensiero critico che cercherà di esprimere con nuovi linguaggi; tra tutti, prediligerà la Pop Art.

– Maestro Antonio Murgia –

Racconta la storia, la sua, quella contemporanea, il tutto con una dose di ironia dove distrugge e decontestualizza gli elementi e i protagonisti della cronaca che giudica negativi. Lo fa prendendo in prestito eroi dell’infanzia, innocui e simpatici come Mickey Mouse, Donald Duck, Pippo ecc. o un po’ più combattivi come Spiderman.

Siamo nel terzo millennio e inventa le “Murgia Ironical”: denuncia di una società dominata da contraddizioni che solo l’arte può sgretolare. Ma se gli eroi dei fumetti mettono una maschera Antonio no, lui si firma con il proprio nome e cognome. Scorretto, come vuole la Politically Incorrect, entra a gamba tesa nella mischia dei salotti dei benpensanti cosciente di poter smuovere e ridicolizzare la falsa etica della cronaca. Plasma e modella a suo piacimento storie e personaggi irreali, gli eroi dei fumetti, per mostrarci come anche la realtà possa essere plasmata e modellata a piacimento di chi governa i mass media.

La sua arma è la Pop Art, strumento di comunicazione, piccone che sgretola i pilastri del potere infiltrandosi come l’acqua nelle crepe. E così che il pensiero, le provocazioni, gli ideali possono passare di mente in mente per ingrandirsi e per sgretolare la realtà comune che abita in noi e che spesso ci viene imposta.

Ce lo racconta anche con il ciclo “Pretaporter”, dove riprende il concetto platonico di quel mondo reale che non è sempre come ci appare. Ribalta la significativa differenza tra apparenza e realtà. Ci confonde per orientarci nella giusta direzione che è quella del dubbio, dell’incertezza e della ricerca. La sua arte è un continuo smontare e rimontare la realtà, una ricerca che si muove sotto il limite, nel sublime.

Tra disegno figurativo e pittura astratta c’è una lotta senza vincitori in cui la doppia personalità e la duplice anima dell’artista, riaffiorano sulle tele come lava dai vulcani. Il disegno, che è la base delle sue opere, restituisce intriganti volti femmili, corpi sensuali, erotici ed eroici. Belle nel tratto, anatomicamente perfette e vere, queste forme si riempiono di colori vivaci, di texture anarchiche che parlano la lingua dell’astrattismo a discapito del figuratirismo.

La splendida raccolta di quadri pop art intitolata OROS PROJECT annovera dipinti che, già dal nome del progetto, ci indirizzano ad una genesi del vocabolo che inizia per “OR” ordine e termina per “OS” caos. Una sorta di alfa e omega che rispecchia la realtà delle cose che è rincorsa dall’entropia dell’universo. L’ordine dell’atto creativo è dettato dall’eterno dualismo che si scontra e si fonde tra razionalità e istinto, tra femminile e maschile, tra emisferi cerebrali contrapposti, divisi, ma uniti dal pensiero.

Pablo Picasso diceva che a dodici anni dipingeva come Raffaello, però aveva speso tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino. Murgia, dal canto suo, disegna come un maestro del Rinascimento, e sui suoi disegni ha imparato a dipingerci come un bambino, come un Picasso.

L’arte è esigenza e l’esigenza di Antonio Murgia è di restituire l’ordine, negli occhi di chi osserva il caos della realtà.

Per saperne di più @ www.antoniomurgia.it

 

A cura del Prof. Luca Caricato

Luca Caricato –  The World of Art

Esperto Vinciano

Storico dell’arte – Esperto d’arte

XOXO
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