GianCarlo Montebello: Le molte vite di una mente geniale

GianCarlo Montebello, editore e maestro del gioiello d’artista

La nota Galleria di Milano Babs Art Gallery www.babsartgallery.it di Barbara Lo Bianco ha presentato un’interessante retrospettiva sul designer ed editore GianCarlo Montebello (Milano 1941-2020).

Ritratto di GianCarlo Montebello Man Ray

Ho chiesto alla curatrice Paola Stroppiana di raccontarmi quali sentimenti le abbia suscitato occuparsi di questa esposizione:

“Come storica dell’arte e studiosa del gioiello, in particolare del gioiello d’artista nel XX e XXI secolo, ho trovato particolarmente stimolante proporre, nella mostra da me curata da BABS a Milano, alcune prime riflessioni sulla complessa e straordinaria figura di GianCarlo Montebello, esempio paradigmatico di innovatore e artista in un ambito del tutto originale e poco praticato come quello del gioiello d’artista e dell’ornamento prezioso, di cui è stato editore per oltre 50 artisti di fama internazionale e maestro. Le avventure della GEM e della Body Ornaments sono due grandi capitoli di un’unica straordinaria storia; dopo la mostra sulla GEM, prorogata sino al 12 maggio, in autunno affronteremo in una seconda esposizione il percorso artistico di Montebello dopo il 1978 (anno del furto della sua intera collezione) e la sua ricerca personale come maestro che ha dato vita ad una visione dell’ornamento per il corpo del tutto originale, proponendo anche nuove soluzioni tecniche.”

GianCarlo Montebello ha segnato profondamente il panorama artistico e culturale dell’ornamento prezioso, imponendosi come avanguardista nel mondo del gioiello d’artista. Dopo avere frequentato la Scuola Superiore d’Arte Applicata all’Industria del Castello Sforzesco di Milano, mosse i primi passi nel mondo del design e dell’arredamento, lavorando presso lo spazio milanese di Dino Gavina, un’esperienza che contribuì alla sua formazione e che lo introdurrà nell’ambiente culturale ed artistico milanese.

Nel 1967 insieme con la moglie Teresa Pomodoro, sorella di Arnaldo e Giò, fondò GEM Montebello, una casa di edizione di gioielli disegnati da importanti artisti italiani e stranieri, quali Alighiero Boetti, Rodolfo Aricò, Pietro Consagra, César, Piero Dorazio, Lucio Fontana, Gastone Novelli, Alex Katz, Man Ray, Niki de Saint Phalle, Arnaldo e Giò Pomodoro e molti altri ancora. La sigla GEM conteneva le iniziali del suo nome, ma al contempo strizzava l’occhio al mondo della pietra preziosa.

La stagione della GEM portò una ventata di innovazione, rendendo accessibile il gioiello d’artista ad un pubblico più vasto, superando così il concetto di pièce unique. L’iniziativa ebbe successo e molti furono i pezzi iconici realizzati come la collana AntiSofia , i bracciali Ellisse o gli occhiali su disegno di Gastone Novelli, solo per citarne alcuni.

Occhiali in oro rosso e bianco con lenti da sole, 1968, Gastone Novelli, fotografia Ugo Mulas

Un elemento fondamentale che contribuì a tale successo fu il catalogo a schede di grande originalità corredato dalle straordinarie fotografie di Ugo Mulas che, già famoso, si prestò all’operazione a titolo di amicizia.

Pietro Consagra, Fotografia di Ugo Mulas, maschera in oro bianco e rosso con sfere di turchese, 1969

La GEM fu caratterizzata dalla collaborazione di molteplici capacità: dall’artigiano orafo che realizzava i progetti agli artisti, al fotografo, ai designer.

Rodolfo Aricò, Dorso mano, 1967, argento 925 rodiato

In seguito al furto dell’intera collezione il 25 aprile del 1978, GianCarlo e Teresa voltano pagina. Come dichiarerà GianCarlo: fu un vero e proprio shock, che portò a un cambiamento fecondo. Il passaggio dall’editoria di gioielli d’artista all’attività di designer fu una scelta presa in maniera repentina per non ammalarsi, come riportato nella sua biografia. A questa nuova stagione GianCarlo diede successivamente il nome di Body Ornaments B.O., sottolineando che il monile è un ornamento rappresentativo di chi lo indossa e non di uno status.

Arnaldo Pomodoro, Pendente, 1975, argento, fusione a cera persa su osso di seppia, GEM

In occasione degli ultimi giorni d’apertura dell’esposizione la curatrice Paola Stroppiana ha ripercorso con Teresa Pomodoro l’attività della GEM dagli esordi fino al suo epilogo. Il dialogo è stato arricchito da aneddoti e curiosità. “Teresa ha restituito la portata rivoluzionaria della GEM alla fine degli anni ’70 ricordando come il concetto del “multiplo d’artista” – da loro immaginato in una visione democratica del gioiello – ebbe un immediato successo su scala internazionale, anche grazie al rapporto unico di fiducia tra GianCarlo e gli artisti. Nella comunicazione è stato nodale il ruolo di Ugo Mulas, che realizzò straordinarie fotografie dei gioielli, ancora oggi celebri e pubblicate su riviste e cataloghi. Un periodo, quello della GEM, ricco di idee e fervore, che le opere in mostra raccontano con straordinaria forza e intensità” ha dichiarato Stroppiana.

Le avventure della GEM e della B.O. rappresentano quindi due grandi capitoli di un’unica, straordinaria storia, organizzata in due esposizioni, che ben ripercorrono l’opera di un grande artista, antesignano nello scenario del gioiello contemporaneo.

Articolo a cura di  Laura Astrologo Porché

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