Il tempo non si può fermare, ma si può rallentare, ed i moderni studi scientifici, che hanno visto nascere anche una nuova branca della Medicina ovvero la Medicina Anti Aging, mirano in questa direzione. Un corretto stile di vita, una adeguata alimentazione, lo star bene con se stessi, anche da un punto di vista psicologico, aiutano a vivere meglio e vivendo meglio, si può vivere più a lungo. I parametri fondamentali della qualità ottimale della cute, ovvero elasticità, tensione, levigatura, idratazione, sono cardini essenziali per avere un aspetto “fresco” che tende a minimizzare gli effetti dell’invecchiamento.
Non esiste mai una soluzione ”standard” che possa andar bene per tutto, età, eventuali patologie, esposizione ambientali, stress, sono fattori che riguardano il singolo paziente e pertanto il risultato soddisfacente, è la combinazione di una adeguata analisi, con la proposta di più soluzioni che vanno attentamente valutate, spetta poi allo Specialista, indirizzare verso tecniche più o meno invasive, anche con un franco colloquio con l’interessato, soluzioni, che non sempre trattamenti poco invasivi riescono a risolvere, richiedendo gioco forza, l’intervento della chirurgia. Erroneamente a volte considerate sinonimi, Chirurgia e Medicina Estetica, hanno in realtà campi diversi, anche se il comune denominatore è il miglioramento dell’aspetto cutaneo. L’invecchiamento infatti, non è solo limitato ai tre strati della pelle, ovvero epidermide, derma e ipoderma, ma si verifica anche un interessamento delle strutture più profonde quali le masse muscolari che perdono tonicità e della non meno significativa parte ossea, che subisce un riassorbimento, settori questi, che non sempre la sola Medicina Estetica può trattare per un corretto ripristino dell’armonia iniziale. Medicina e Chirurgia Estetica, intervengono pertanto a volte separatamente, ma più spesso in perfetta simbiosi, ed in particolare per la Medicina Estetica, sia come prevenzione o come preparazione per un intervento chirurgico, sia come sostegno per un adeguato follow up.
E’ facile intendere, che i trattamenti non chirurgici, proprio perché non, o modicamente invasivi, possano suscitare maggiore interesse, ed in effetti l’utilizzo di fillers biostimolanti e volumetrici, di fili trazionanti o di miorilassanti quali la tossina botulinica, forniscono una miscellanea veramente estesa di prodotti efficaci nel mantenimento dell’elasticità cutanea e rendono comprensibile questa scelta, senza dimenticare naturalmente, l’importante paragrafo della dermocosmesi con proposte sempre più innovative, ed interessanti. E’ altresì evidente, che non sempre i soli trattamenti di Medicina Estetica possano risolvere un problema. Una lassità palpebrale importante, una significativa perdita di elasticità cutanea del volto, richiedono soluzioni che solo la chirurgia può risolvere.Esiste poi un settore, che si potrebbe definire intermedio, ovvero a metà strada tra la Medicina Estetica vera e propria e la Chirurgia. Appartengono a quest’area, i trattamenti ablativi o vaporizzanti eseguibili ad esempio con un laser Co2 o con una radiofrequenza ablativa. La vaporizzazione dei tessuti a seguito della disidratazione determinata dal calore del laser e dall’arco voltaico generato dalla radiofrequenza ablativa, permette una rigenerazione tissutale con la produzione di un collagene più fresco, ricco di elastina con una buona retrazione connettivale.
Queste applicazioni, trovano impiego, nel miglioramento degli esiti cicatriziali post acne, o degli esiti cicatriziali in genere, sia post chirurgici che traumatici o ancora, per un miglioramento della qualità della cute (volto, ma anche smagliature) attraverso uno skin resurfacing, o infine come trattamento per correggere le lassità cutanee da leggere a medie della cute palpebrale, in quella che viene definita DAS, ovvero Dermo Ablation Surgery. I trattamenti laser, prevedono in genere più sedute distanziate da un mese circa, con il consiglio di applicare una pomata anestetica mezz’ora prima del trattamento. Idratazione, la cura di evitare l’esposizione solare, includono poi, le ovvie precauzioni da adottarsi dopo il trattamento.
Ultimo capitolo, l’utilizzo di laser non ablativi per la rimozione dei tatuaggi e delle macchie senili o delle piccole lesioni vascolari quali teleangectasie, angiomi, couperose, rosacea etc. Trattamenti annoverabili nel vasto mondo di quelli estetici e che prevedono l’utilizzo di laser molto selettivi, con l’emissione di un calore ad alte temperatura in tempi brevissimi (picosecondi) che, nel caso di un tatuaggio o una macchia senile, spaccano il pigmento rendendolo più aggredibile dalle cellule spazzino ovvero i macrofagi. Per le lesioni vascolari invece, il target selettivo è l’emoglobina (cromoforo endogeno) che assorbe il calore che si trasforma in energia con un danno termico e conseguente coagulazione delle strutture vascolari. Ogni laser infine, è definito da un numero, che ne caratterizza la selettività per un colore; avremo ad esempio il 1064 per il nero, il 532 per il rosso.
La Medicina Estetica e la Chirurgia Estetica uniscono scienza e passione per rendere ogni cambiamento estetico un racconto di rinascita. Sono strumenti preziosi per ritrovare la bellezza e riscoprire la fiducia in noi stessi. La scelta tra queste vie è come decidere quale nota comporre in una sinfonia personale, ognuna contribuisce a creare la nostra melodia di felicità.
Articolo a cura del Dr. Edward Richard Battisti
Chirurgo Plastico
