Matteo Lunelli, eccellenza iconica del Made in Italy

Imprenditore appassionato, vera e propria eccellenza manageriale del Made in Italy, Matteo Lunelli è Amministratore Delegato del Gruppo Lunelli, che riunisce prestigiosi marchi dell’eccellenza del “bere italiano”. Presidente e AD di Ferrari Trento (leader in Italia per le bollicine metodo classico) sotto la sua guida è stata insignita per ben 5 volte del titolo di “Sparkling Wine Producer of the Year”. È inoltre Presidente dell’acqua minerale Surgiva e di Tassoni (famosa per l’iconica cedrata). Al Gruppo Lunelli fanno capo, oltre a Ferrari Trento, Surgiva e Tassoni, la Distilleria Segnana, le Tenute Lunelli (che producono vini fermi in Trentino. Toscana e Umbria) e Bisol1542 (marchio di riferimento nel mondo del Prosecco Superiore di Valdobbiadene).

Conseguita la Laurea in Economia all’Università Bocconi, prima di entrare nel gruppo di famiglia, ha seguito un percorso professionale internazionale di cinque anni che lo ha visto protagonista presso la Banca d’Affari Internazionale Goldman Sachs nelle sedi di Zurigo, New York e Londra.

Orgogliosamente sostenitore del Made in Italy, dal Gennaio 2020 ricopre la carica di Presidente di Fondazione Altagamma, prestigiosa realtà che riunisce le eccellenze dell’imprenditoria italiana nei settori moda, design, gioielleria, alimentare, ospitalità, motori e nautica. La mission di Altagamma è contribuire alla crescita e alla competitività dell’industria culturale e creativa e creare sinergie tra i marchi del Made in Italy. Grande appassionato d’arte, dal 2014 al 2019 è stato Vice Presidente del Mart, museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, e dal 2020 è membro del board della Fondazione Arnaldo Pomodoro.

Dopo aver reso Ferrari Trento protagonista dei più prestigiosi eventi nel mondo delle istituzioni, dello spettacolo e dello sport, nel 2021 con grande passione e dedizione è riuscito a coronare il suo sogno facendo salire Ferrari Trento sul podio della Formula 1, che è diventato così il brindisi ufficiale della celebrazione più iconica dello sport.

“L’impegno nel portare l’eccellenza italiana nel mondo affrontando il percorso di crescita di un’impresa familiare e radicata sul territorio, con coraggio e costante impegno nella ricerca della qualità e della cura per il dettaglio, valorizzando al meglio i talenti tra tradizione, innovazione e sostenibilità”, è stato insignito con il Premio EY “Imprenditore dell’anno 2022”.

Cogliamo cosi l’attenzione del Dott. Lunelli per porgli alcune domande:

Dott. Lunelli… manager, uomo di valori e soprattutto genitore. Come riesce a far convivere la sua fitta agenda di impegni con la sua amata realtà famigliare?

La mia professione mi porta ad avere in effetti molti impegni e ad essere spesso in viaggio e fuori casa. Il ruolo di imprenditore è bellissimo ma spesso è totalizzante e richiede anche sacrifici. Cerco però il più possibile di ritagliarmi del tempo per stare con la mia famiglia, i weekend e, quando sono a Trento durante la settimana, al rientro dall’ufficio. Devo poi ringraziare mia moglie Valentina, che ha sempre seguito la famiglia con grande dedizione e mi ha permesso di conciliare il mio lavoro con la famiglia, supportandomi al meglio.

Lunelli S.p.A. una realtà che fa capo a Ferrari, Surgiva, distilleria Segnana e molto altro ancora. Quale il comune denominatore che le rende vere e proprie eccellenze?

Il comune denominatore è proprio la costante ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio e in ogni fase del processo di creazione ma anche nel racconto e nella promozione. Al Gruppo Lunelli oggi fanno capo Ferrari Trento, Surgiva, Segnana, Tenute Lunelli, Bisol1542 e Tassoni, acquisita nel 2021. La nostra mission è creare un polo dell’eccellenza del bere italiano  che unisca aziende dalla lunga tradizione e profondamente radicate nel proprio territorio.

Un trascorso di eccellenza nella prestigiosa Banca d’affari Goldman Sachs. Quanto è stata importante per il suo percorso manageriale?

L’esperienza in Goldman Sachs è stata fondamentale; ho lavorato in un contesto internazionale e molto dinamico, con colleghi provenienti da tutto il mondo, con culture e background diversi, e persone di grande levatura, come Mario Draghi che ho avuto la fortuna di conoscere all’epoca. In quegli anni ho acquisito alcune competenze che mi sono state molto utili nella mia esperienza da imprenditore e, soprattutto, ho appreso un metodo di lavoro e la capacità di gestire situazioni complesse.

Esperto e amante dell’arte… esteta per eccellenza. Come si riflette questa sua grande passione nella sua quotidianità ma soprattutto nei suoi processi manageriali?

Sono un forte sostenitore del Made in Italy e di ciò che mi piace identificare come il bello, buono e ben fatto. In ogni bottiglia, in ogni creazione del Gruppo Lunelli, così come in ogni progetto che ci vede coinvolti, cerchiamo di unire il bello e il buono: il gusto e l’estetica ma anche il buono in senso più etico e valoriale. Noi tutti in Italia abbiamo la fortuna di vivere circondati dall’arte e dalla bellezza che nutrono la nostra creatività. Nel Gruppo abbiamo vari tesori d’arte come Villa Margon, dimora cinquecentesca sede di rappresentanza del Gruppo, che è stata oggetto di un recente piano di ristrutturazione e valorizzazione di cui andiamo molto orgogliosi. Ma anche il Carapace, una cantina-scultura che è stata disegnata dal Maestro Arnaldo Pomodoro. Nel mio ruolo di Presidente di Fondazione Altagamma ho il privilegio di rappresentare l’alta industria creativa e culturale italiana e di promuovere attività a sostegno e a tutela proprio di quel patrimonio unico che solo il nostro Paese possiede e che tutto il mondo ci invidia.

Dal 2020 è il Presidente di Fondazione Altagamma, quali gli sviluppi e i progetti per il futuro?

A dicembre sono stato riconfermato alla guida della Fondazione per altri 3 anni, anni in cui intendo proseguire nel solco tracciato dalle direttrici strategiche già condivise: Internazionalità, Contemporaneità e Sostenibilità per un alto di gamma proiettato sui mercati internazionali, che abbraccia il digitale e la contemporaneità e sempre più attento alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione dei talenti. Esistono sempre più intersezioni e contaminazioni tra i vari settori dell’alto di gamma e la trasversalità della Fondazione è in linea con i trend attualmente in atto. I marchi sono sempre più aperti a “collaborare per meglio competere” che è da sempre lo slogan e la filosofia di Altagamma.

Il mondo del vino vede la presenza di aziende sempre più competenti ed aggressive in un settore così sensibile e delicato. Quali le strategie che il Dott. Lunelli applica per consolidare il vostro mercato?

Un grande vino è espressione di un territorio: è fondamentale mantenere autenticità e un forte rispetto per il territorio stesso. Per noi questo ha significato anche dare grande attenzione alla sostenibilità sia ambientale che sociale.  La strategia di crescita deve fondarsi innanzitutto su valori solidi e una mission chiara. Altre due direttrici strategiche importanti sono l’internazionalità e la digitalizzazione: la grande opportunità di crescita è infatti oltreconfine e il digitale è uno strumento eccezionale per comunicare e promuovere un brand nel mondo del vino.

Entrati nell’olimpo degli sport divenendo Ferrari Trento, “Le bollicine” ufficiali della Formula 1. Un grande successo per il gruppo Lunelli e per il Made in Italy. Come si è arrivati a questo grande traguardo?

È stato innanzitutto il coronamento di un sogno. Fino al 2021 il podio della Formula 1 è sempre stato prerogativa dello Champagne ed essere riusciti a portare una bollicina italiana sul podio più iconico del mondo dello sport ci riempie di orgoglio. Abbiamo siglato l’accordo nel 2020, in un momento davvero complesso e pieno di incertezza. Pur non senza qualche timore, abbiamo voluto raccogliere la sfida e scommettere sul futuro, convinti che da un momento di crisi potesse nascere una grande opportunità. E fortunatamente le cose sono andate come speravamo, anzi meglio di ogni più rosea aspettativa: la Formula 1 ci ha dato enorme visibilità internazionale e il brand Ferrari Trento sta beneficiando in grande misura in termini di popolarità e di vendite oltreconfine.

Concludiamo questa interessante intervista con un’ultima domanda: Quale consiglio ai giovani manager che vedono nella sua persona un’eccellenza nel firmamento manageriale internazionale?

Il consiglio principale che mi sento di dare è di non smettere mai di imparare e di investire sulla propria formazione, di ricercare sempre il proprio talento, seguire la propria passione, i propri sogni. A volte questo significa anche essere pronti ad accogliere il cambiamento: contrariamente alle mie aspettative iniziali, che mi vedevano proiettato a una carriera in finanza in giro per il mondo, sono diventato un imprenditore alla guida di un gruppo basato a Trento. Nel momento in cui mi si è presentata l’opportunità ho seguito il mio istinto e non me ne sono mai pentito.

Ringraziamo il Dott. Matteo Lunelli per il tempo a noi dedicato augurando un prosperoso futuro ricco di  grandi successi.

Per saperne di più @  gruppolunelli.it

 

Articolo a cura di Massimo Basile 

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