Alcune vetture sono talmente belle che non ti stanchi mai di guardarle, anzi più le guardi e più ne apprezzi le qualità estetiche. L’anno scorso ho letto il libro “Curve” di Fabio Filippini, una magnifica opera che immerge il lettore nel magico mondo del disegno automobilistico.
Tra i tanti argomenti trattati, parla delle differenze tra una Passat e l’ Alfa Romeo 156. La prima è un “esecuzione da manuale” nulla di sbagliato, nulla di eccentrico, la seconda un concentrato di emozioni con un equilibrio formale ancora attuale.
Ricordo anni fa la TT, quando tutti rimanemmo affascinati dalle sue forme estetiche e dai suoi interni, riguardandola dopo anni resta un esecuzione senza tempo. Gli equilibri dei volumi, le sezioni levigate quasi lignee, con quei dettagli mai invasivi, fanno parte della bellezza pura che compone un disegno equilibrato. Carlo Bonzanigo con il suo libro “Automobili, design ed emozioni. Celebrazione del piacere estetico” mi ha regalato una sapiente analisi tra opere d’arte e sculture a quattro ruote e non solo, in un favoloso ed articolato percorso tra designer e belle automobili.
Sovente quando una vettura è pura, lo è dalla nascita ed è un fatto di proporzioni. Ogni volta che guardo la Alfa Romeo Giulia Sprint GT di Giorgetto Giugiaro GFG Style resto estasiato dalla coerenza, dalla semplicità dei volumi e dalla modernità delle linee, eppure è piccola, ma estremamente equilibrata. Essenziale ed inesauribile.
Ricordo un’ intervista di Walter de Silva dove raccontava di quando chiese alla dirigenza Audi se qualcuno dei presenti sapesse quanto fosse alta Marilyn Monroe. Questo per convincerli che le giuste proporzioni erano fondamentali per la buona riuscita del progetto.
Del resto sovente si dice che una bella donna non ha necessariamente bisogno dei tacchi 12cm …e così oggi se hai la fortuna di ammirare una Lamborghini Miura scopri con piacere che ha i cerchi da 15″…sottolineando che alle belle auto non servono per forza i cerchi grossi per trovare le proporzioni giuste!
sono riflessioni di #design
Articolo a cura di Antonio Erario
